- Giorgia Meloni ha dato a Netanyahu, a sterminio in corso, le seguenti armi: bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce e altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024. Questi dati sono aumentati all’aumentare dei morti palestinesi. Nel maggio 2025 Meloni aveva venduto armi a Netanyahu per 4,3 milioni di euro.
- Durante lo stermino dei palestinesi a Gaza, Meloni ha manifestato il suo sostegno a Netanyahu comprando una quantità sempre maggiore di armi da Israele. Nel 2024 Meloni ha raddoppiato la quantità di armi acquistate da Netanyahu rispetto al 2023. In questo periodo, Meloni ha trasformato Israele nel secondo Paese da cui l’Italia acquista più armi. Nel 2023 Israele era il settimo Paese da cui l’Italia acquistava più armi. Nel 2024 Israele è diventato il secondo Paese fornitore di armi per l’Italia. Nel 2024 Meloni ha rilasciato 42 nuove autorizzazioni per importare armi da Israele per un totale di 154 milioni di euro pagati a Netanyahu. Da novembre 2023 a marzo 2025, Meloni ha anche fornito a Israele materiali per esplosivi nonché per lo sviluppo di bombe termonucleari classificati come esportazioni di forniture civili e dunque non soggette al controllo dell’Uama (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento) come da legge 185 del 1990 e quindi all’approvazione del Parlamento .
- Il 28 ottobre 2023, quando il s an g... ue dei bambini palestinesi arrivava fino alle ginocchia, Giorgia Meloni si è rifiutata di votare in favore di una tregua umanitaria all’Onu per interrompere lo sterminio dei palestinesi a Gaza. In quell’occasione, Meloni ha dichiarato, per bocca dell’ambasciatore italiano all’Onu Maurizio Massari: «Sempre solidali con Israele, la sua sicurezza non è negoziabile». 99 E si è astenuta.
- Il 12 dicembre 2023 Giorgia Meloni, quando il s an g... ue dei bambini palestinesi arrivava fino in cielo, si è rifiutata, per la seconda volta in meno di due mesi, di votare una risoluzione per il cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza all’Assemblea generale dell’Onu a New York in solidarietà con Netanyahu. E si è astenuta.
- Il 26 gennaio 2024, quando la Corte internazionale di giustizia dell’Onu ha avviato il processo per genocidio contro Israele, Meloni si è schierata dalla parte di Netanyahu contro i palestinesi.
- Il 10 maggio 2024, Giorgia Meloni, in solidarietà con Netanyahu, si è rifiutata di votare una risoluzione Onu per il riconoscimento della Palestina come Stato membro delle Nazioni Unite.
- Il 19 maggio 2024, quando il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha chiesto un mandato d’arresto contro Netanyahu, Meloni, per bocca di Tajani, ha definito la richiesta «del tutto inaccettabile». Antonio Tajani, quando i morti a Gaza erano 40.000, ha dichiarato a Rai Tre: «Israele non ha commesso alcun crimine di guerra».
8 Il 19 settembre 2024, Giorgia Meloni si è rifiutata di votare in favore di una risoluzione Onu che chiedeva a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi in solidarietà con Netanyahu che, in quei luoghi, uccide i palestinesi tutti i giorni.
- L’11 ottobre 2024 Giorgia Meloni, nell’ultimo MeD9 a Cipro, ha impedito l’inserimento di un brano contro la vendita di armi a Israele, richiesto da Macron e dal premier spagnolo Sanchez, nella nota con cui Francia, Italia e Spagna hanno condannato l’attacco israeliano contro Unifil in Libano.
- Il 15 ottobre 2024 Giorgia Meloni ha dichiarato di avere fornito assistenza militare a Netanyahu durante tutto il bombardamento di Gaza nel suo discorso alla Camera dei deputati, sebbene Israele fronteggiasse un processo per genocidio all’Onu.
- Il 21 novembre 2024, quando la Corte penale internazionale ha spiccato il mandato di cattura contro Netanyahu, Meloni si è affrettata a delegittimare i suoi giudici per bocca di Tajani. Secondo Meloni e Tajani, il mandato di cattura è l’atto politico fazioso di un gruppo di giudici che vuole attaccare ingiustamente Netanyahu.
- Il 20 dicembre 2024, Netanyahu ha dilaniato con le bombe 12 membri di una famiglia a Jabalia tra cui 7 bambini, nella parte settentrionale della Striscia di Gaza . Due giorni dopo, il 22 dicembre, Giorgia Meloni ha inviato Crosetto a Tel Aviv per rinnovare il sostengo del governo italiano al ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, il responsabile delle stragi.
- Il 7 febbraio 2025, Trump ha colpito con le sanzioni i giudici della Corte penale internazionale (Cpi) che indagano sui crimini di Netanyahu a Gaza. Settantanove Paesi Onu hanno emanato un documento di condanna contro Trump in difesa della Corte penale internazionale, inclusi Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Giorgia Meloni si è rifiutata di firmare. Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha condannato il decreto della Casa Bianca: «Sanzionare la Cpi minaccia l’indipendenza della Corte e mina il sistema di giustizia penale inte